Non più in commercio
Care italiane, cari italiani. Tutti i discorsi dei presidenti della Repubblica, da Luigi Einaudi a Giorgio Napolitano
Descrizione
È uno degli ultimi, grandi riti italiani. Tutti i 31 dicembre di ogni anno, alle 20 e 30 in punto, più di dieci milioni di italiani interrompono il cenone di San Silvestro per ascoltare a reti unificate il messaggio di fine anno del presidente della Repubblica. Luigi Einaudi inaugura la tradizione nel 1949, con meno di duecento parole (188), quattro frasi, in un linguaggio aulico anche per l'epoca. Einaudi non pronuncia mai la parola repubblica, forse perché è ancora fresco il referendum sulla monarchia. E non si allontanerà mai dalle venti righe in tutto. Da allora il messaggio presidenziale si è trasformato. Dalla trasmissione in radio si è passati a quella in televisione e dal successore di Einaudi, Gronchi, gli auguri presidenziali si trasformano in un vero e proprio discorso. Il capo dello Stato ripercorre l'anno che si chiude, tenta di spiegare alcuni fatti, parla dei problemi che ritiene più importanti, a volte anticipa ciò che potrà succedere.
Dettagli
Edizione: | 0 |
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Categoria: | storia |
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Volumi: | 0 |
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Pagine: | 0 |
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Collana: | Zygmunt |
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Data Pubblicazione: | - |
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Lingua: | Ita |
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ISBN: | 9788893233439 |
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