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Descrizione

Quando i nazisti occupano la Polonia, Janusz Bardach, un giovane ebreo che guarda con speranza al modello sovietico, attraversa il confine per arruolarsi nell'Armata Rossa. Ma il clima di sospetto e di controllo, l'obbligo di allinearsi alle direttive del partito fanno vacillare la sua fede. Arrestato nel 1941 per una falsa accusa e processato da una corte marziale, Bardach è condannato a morte. La pena capitale viene però commutata in dieci anni di lavori forzati nella regione della Kolyma, sede delle più spietate e letali prigioni del sistema detentivo staliniano, la "Siberia delle Siberie". Egli racconta come è riuscito a sopravvivere alla brutalità, alla violenza, alla fame. Al pari di tutti i grandi libri sull'universo concentrazionario, maturati in condizioni disumane, questa narrazione ha come tema portante l'identità dell'uomo.

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