
Vittime e oppressori. L'ideologia woke
di Malo Antonio (Autore)
La disponibilità si riferisce alle tempistiche di arrivo del prodotto nelle nostre librerie e NON i tempi di spedizione al vostro indirizzo di recapito. |
Descrizione
Nell'ultimo decennio abbiamo assistito a uno sviluppo esponenziale dell'ideologia woke o del "risveglio". Nato negli Stati Uniti, questo movimento si è esteso rapidamente a tutto il mondo occidentale. Esso invita tutte le "vittime" della discriminazione e dell'odio (minoranze razziali, donne, gruppi Lgbtqi+, paesi colonizzati e religioni non cristiane) a reagire all'"oppressione" secolare dei bianchi, degli uomini, degli eterosessuali, dei colonizzatori e dei cristiani. La lotta per i diritti umani e civili (basati sulla dignità umana e sull'uguaglianza di tutte le persone davanti alla legge) è stata così sostituita dalla lotta in difesa delle minoranze "discriminate" e di "diritti" come l'aborto, la maternità surrogata, la libera scelta della propria identità sessuale, ecc. Si tratta di una vera e propria guerra culturale contro tutte le istituzioni tradizionali dell'occidente cristiano, etichettate come oppressive e contrarie ai nuovi diritti. Questa ideologia, un tempo considerata marginale, è riuscita a entrare nelle stanze del potere, nella politica, nell'educazione, nei media, nelle grandi multinazionali, nei social e nei principali programmi legislativi di tutti i governi. Ciò porta a chiedersi su cosa si fondi la divisione dialettica del mondo tra vittime e oppressori, come tale concezione sia riuscita a diffondersi nella cultura e nelle istituzioni occidentali, e quali siano le conseguenze di tale diffusione al livello sociale e politico. Analizzando il fenomeno da una prospettiva filosofica, l'autore mostra come l'ideologia woke affondi le sue radici nel marxismo culturale e nelle teorie psicoanalitiche, esistenzialistiche e postmoderne sedimentatesi nel corso di due secoli. Attraverso un attento lavoro di decostruzione storica e concettuale, si metterà in luce la vera essenza di questo fenomeno culturale, basato su una visione astorica e tribale dell'essere umano, privato di un fine e mosso unicamente da un desiderio infinito di felicità individuale, da realizzarsi attraverso l'appartenenza a un gruppo o a una serie di gruppi.
Dettagli
Edizione: | 0 |
---|---|
Categoria: | scienze sociali |
Volumi: | 0 |
Pagine: | 0 |
Collana: | - |
Data Pubblicazione: | 01-2024 |
Lingua: | Ita |
ISBN: | 9791254822593 |
Cerca libro
Contattaci per informazioni
- Cartesio e la postmodernità
- Il senso antropologico dell'azione
- Antropologia dell'affettività
- Certezza e volontà. Saggio sull'etica cartesiana
- Natura cultura libertà
- Essere persona
- Io e gli altri. Dall'identità alla relazione
- Uomo o donna. Una differenza che conta
- Invito alla lettura del De Anima. Un percorso antropologico
- Martiri che uccidono
- Il terzo settore nel Mediterraneo. Algeria, Egitto, Libano, Marocco e Turchia: un'analisi critica di alcuni lineamenti c
- Oggetti da ascoltare
- Disuguaglianze diverse
- Non nel mio giardino
- Eurasia. Storia di un miracolo
- Violenza e ordini sociali
- Forme di antropologia. Il Museo nazionale di antropologia e etnologia di Firenze
- Filosofia razzismo politica
- Afriche e Orienti (2013) vol. 1-2. Linee di conflitto: il mondo arabo in trasformazione