Non più in commercio

Descrizione

Qualsiasi abitante del pianeta terra, per sopravvivere ha necessità di nutrirsi, nel suo paese o nei paesi dove è emigrato, meglio se seguendo usanze e tradizioni proprie. Ecco perché, a mio avviso, parlando dell’Unità d’Italia nel suo 150° anniversario, necessariamente occorre parlare di “unità delle persone”, degli esseri umani che vivono e lavorano nel nostro Paese, per il bene dello stesso, mantenendo le proprie abitudini alimentari, mediandole e magari fondendole piacevolmente con le altre. Il libro, grazie al cibo, vuole unire e non dividere, vuol fare coesistere culture diverse in modo pacifico e costruttivo. Ecco perché, l’Unità d’Italia che viene proposta tramite la cucina, parte dalle ricette che attraversano questi 150 anni, a partire dal 1861 ad oggi, ricette talvolta di autori famosi, in altri casi, quasi sconosciuti ma altrettanto importanti, perché espressione del momento storico cui appartengono. A seguire, ci sono le ricette regionali, quelle che rappresentano la tradizione locale di ogni singola regione, ricercate dai turisti e vanto della cucina di casa magari di quella “povera” comunque ricca di cuore di fantasia. Ma l’Unità d’Italia passa obbligatoriamente anche attraverso l’integrazione degli immigrati che oramai rappresentano una porzione consistente della popolazione che vive nel nostro Belpaese. Tutti i continenti sono rappresentati, si tratta di ricette semplici, che non prevedono ingredienti introvabili o sconosciuti ai più, ma fattibili e stuzzicanti anche per i palati nostrani. Il libro chiude idealmente, con due “simboli” della cucina italiana nel mondo: la pizza e gli spaghetti, e non poteva che essere così, parlando di unità fra i popoli.

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