Descrizione

La conseguente banalizzazione nell’uso del mondo come effetto secondario del dogma-crescita, è via via divenuto un movente primario dei movimenti antisistemici che annoverano come motore di coscienza la Decrescita . La Decrescita si colloca nell’opera di decodificazione dei codici dominanti, nella decomposizione interna della comunità costituita su questi codici, il cui approccio critico parte dall’individuazione di alcune questioni di fondo: la merce come perno ed essenza del capitalismo; il capitalismo come plusvalore accumulato; il processo espansionistico del capitalismo. Si definisce e si declina come espressione provocatoria e comunicazione sinergica all’economia “contestatrice”, che da decenni mobilita individualità, gruppi e comunità, la cui componente aggiunta risulta più che mai la sua rivoluzione cognitiva, il superamento dell’assolutizzazione della società mercantile, ovvero un’opposizione non solo semantica al paradigma fondamentale della crescita, bensì un percorso di coscientizzazione in grado di veicolare nuove speranze razionali, più succintamente definibile come il superamento dell’impasse suicida della folle corsa ai consumi, se non altro per la responsabilità che noi tutti oggi abbiamo di fronte alla storia.

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