Descrizione

Nella sua lunga passeggiata, Elmar va percorrendo le strade di Vienna e quelle della memoria. Fra gli antichi palazzi, i parchi e le scalinate, fra i ponti ventosi e le sponde del Danubio un inquieto flâneur cerca appigli ed ancoraggi, mentre la memoria avanza e si ritrae tornando con movimento di risacca al passato, alla matrice dell'infanzia. Allontanatosi dalla moglie Eva e da Nina e Dunja, le sue bambine, Elmar si ostina a dare un senso alla perdita, all'assenza. Il passeggiatore si perde in una città ora solare ora sulfurea e persecutoria, corre in bicicletta con il fratello Thomas attraverso filari carichi d'uva lungo le rive polverose di un lago o si abbandona a una solitaria discesa agli inferi nel mondo dell'illusione notturna a luci rosse, fallimentare galera delle sue rabbie e voglie. Ma soprattutto cerca, pur se alla cieca, un percorso d'uscita dalla propria gabbia. Al termine del suo peregrinare, Vienna non sarà più soltanto una dolorosa testimone, i conti con la donna perduta verranno forse chiusi. Nei meandri del risentimento può esserci una via che dalla pietrificazione del rancore e del rimorso conduca di nuovo alla Storia e al divenire.

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