Descrizione

Negli ultimi anni la parola ‘merito’ è diventata il centro di un ritornello italiano più che ricorrente, addirittura ossessivo. Non c’è politico, economista, imprenditore, membro della classe dirigente, che non sbandieri come necessario, impellente e irrinunciabile il criterio del ‘merito’, in ogni ambito del vivere civile. A fronte di tanta convinzione, la realtà si presenta ben diversa: il paese è in larga parte ‘ereditario’, nelle professioni e soprattutto ai piani alti della società: farmacisti figli di farmacisti, notai figli di notai, architetti figli di architetti, per non dire dei giovani imprenditori, che hanno quasi sempre lo stesso cognome dei vecchi imprenditori.

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