Descrizione

La litigiosità e la delegittimazione sistematica dell'avversario sono state la cifra della Seconda Repubblica, ormai al tramonto. Eppure il suo epilogo è paradossale dal momento che ha dato luogo a una sorta di "consociativismo dissociativo", ossimoro per definire la "strana" maggioranza di governo, formata da forze eterogenee che continuano, nonostante la forzata condivisione delle responsabilità dell'esecutivo, a praticare atti e comportamenti di reciproca delegittimazione. Secondo Raffaele De Mucci, docente alla Luiss e profondo analista della politica italiana, questo tipo di governo, che rientra in pieno nel modello di democrazia "consensuale" teorizzato e raccomandato, più di trent'anni fa, da Arend Lijphart come garanzia di democrazia "mite e serena", si impone ultimamente quale antidoto contro la sfiducia generalizzata nella politica e il conseguente ridimensionamento del peso dei partiti e del loro frazionamento elettorale, nonché come garanzia di consenso sociale diffuso, a fronte delle politiche di contenimento della crisi economica e finanziaria che imperversa da anni sull'occidente capitalista e sull'Unione europea.

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