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Clinica dell'origine. Il bambino tra medicina e psicoanalisi
Descrizione
Il bambino, piuttosto che all'originario, rimanda a una dimensione inabbordabile che la psicoanalisi, con Jacques Lacan, definisce come il reale, che resta cioè fuori simbolizzazione. Nella pratica clinica con i bambini l'evidenza di questo reale, impossibile da sopportare, si dispiega entro due poli. Da un lato, la paura di fronte alla questione della propria origine; dall'altro, la fascinazione per un destino definito in anticipo, per una morte già inscritta fin dalla nascita. Lo psicoanalista impegnato nel campo della clinica infantile deve saper diventare un "praticante dell'imprevedibile": una simile scommessa permette l'approccio a fenomeni che, per struttura, non sempre si lasciano convocare da una pratica della parola.
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