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Descrizione

Gli storici hanno sempre sostenuto che Camillo Benso, conte di Cavour, l'uomo che dopo aver fatto l'Italia le aprì le porte dell'Europa, morì per cause naturali. C'è chi dice di ipertensione, chi di malaria. Ma alcuni documenti sepolti nell'archivio di stato britannico, e che Giovanni Fasanella e Mario Cereghino riportano alla luce per la prima volta in questo saggio magistrale, lasciano intendere ben altro. A suggerire che Cavour morì di morte violenta, forse per avvelenamento, sono decine di lettere firmate dall'allora ministro degli esteri inglese John Russell e dalla regina Vittoria - la quale, alludendo proprio a Cavour, arrivò a scrivere senza mezzi termini: «Bisognerebbe sparargli in testa». Riannodando i fili di una vicenda sommersa, fatta di segreti diplomatici, intrighi e complotti, Chi ha ucciso Cavour? ha tutte le caratteristiche dei migliori romanzi gialli, senza però rinunciare al rigore storico. Attraverso un lavoro di ricerca monumentale e scrupoloso, capace di rivisitare in modo inedito un'epoca cruciale per la storia d'Italia, Fasanella e Cereghino chiariscono come il conte di Cavour, entrando in rotta di collisione con gli interessi del governo britannico in fatto di politica estera, determinò la propria rovina e al tempo stesso si attestò come «l'ultimo grande statista del nostro paese».

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