Descrizione

In questo libro si parla di medici e dei processi identitari che li riguardano. Cosa pensano i medici del loro lavoro e di se stessi? Vi è stato un episodio significativo che ha determinato la loro scelta professionale? Quando si sono sentiti medici per la prima volta? Che ne è dei loro sentimenti, emozioni, paure, desideri? Che rapporto hanno con i pazienti e i colleghi? Come si costruisce la distinzione sociale fra clinici e chirurghi? Differenziando le motivazioni della scelta dal modo in cui si svolge la professione di medico, Lorenzo Speranza cerca di decifrare la «scatola nera» dell’identità medica. E lo fa raccogliendo le storie di una quarantina di specialisti, diversi per età e collocazione lavorativa, che in queste pagine si raccontano in prima persona. È sorprendente come i loro racconti appaiano vicini a quelli di colleghi «immaginari», creati dalla fantasia di scrittori-medici come Bulgakov, Cechov, Céline, Conan Doyle, Cronin, Munthe.

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