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Descrizione

Questo libro è, a modo suo, un libro di storia: storia piccola, quella che non si studia a scuola, sulla quale però Dio ama comporre le sue trame migliori. Del resto, che altro è la Bibbia se non la raccolta di storie "oscure" che non trovano riscontro nei manuali? È anche, volendo, un libro di teologia. Se si intende per teologia non soltanto un lavoro "scientifico", ma anche (piuttosto?) il tentativo di ricomporre con parole l'esperienza di Dio, vissuta in Cristo. Cedegolo è il paese che si assume l'onere e l'onore di parlare a nome di tutti i paesi, annidati nella memoria di quanti avessero la bontà e il tempo di leggere queste pagine. Come si conviene alla letteratura "minore", alla quale, senza rammarico, certamente appartiene, per questo libro è prevista anche una dedica. È dedicato dall'autore e ai suoi compagni nel viaggio che li ha visti salire in Galilea, "sul monte che Gesù aveva loro fissato". Con loro, "sul monte", l'autore ritiene di aver diviso la gioia pasquale di un cristianesimo nascente e di una Chiesa agli inizi. Del resto era prevedibile! "La sua carne" - quella di Gesù Cristo - "non poteva vedere la corruzione"!

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