Descrizione

Se chiudo gli occhi e vado a ritroso nel tempo, risento l'atmosfera calda dell'estate e rivedo mio padre che, tornando dai miei fantastici giardini, entra nella frescura della stanza portandosi addosso l'odore del sole. È in maniche di camicia e indossa vestiti leggeri: tiene in mano un mazzetto di fiori. Mi viene vicino, si curva verso di me e, strappata una foglia, la strofina fra le dita dicendomi:"Mariè, a papà, senti quanto profuma la cedratella." Poi mi porgeva le verbene, che io gradivo moltissimo perché ne staccavo i piccoli fiori succhiandone la sostanza dolcissima, ed aggiungeva: "Non le rovinare subito... non sono fatte per essere mangiate! tienile nell'acqua almeno mezza giornata." Con le mie piccole mani, raccoglievo il mazzetto profumato e lo riponevo in una brocca di terracotta poggiata sulla mensola del camino. Era, quello, un discorso muto fra mio padre e me: esso mi è rimasto sempre chiuso dentro il cuore anche perché, dopo di lui, nessun uomo più mi ha regalato dei fiori.

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