Descrizione

Quale struttura dinamica governa le relazioni tra gli oggetti di una natura morta, ad esempio Zucche di Matisse? Che significato assume la centralità di un elemento architettonico, ad esempio la colonna nell’Annunciazione di Beato Angelico? Secondo quale accorgimento compositivo le teste delle figure acquistano intensità, ad esempio nel tondo Doni di Michelangelo? Rudolf Arnheim affronta qui in modo sistematico il problema della individuazione dei princìpi secondo i quali si organizzano le configurazioni in pittura, scultura, architettura, con una eccezionale ricchezza di riferimenti dalla classicità ad oggi. Psicologo (ma anche storico) della percezione visiva, Arnheim fissa il proprio punto di partenza nell’analisi della forma quale veicolo, per eccellenza, del significato: la ricerca dei criteri compositivi che organizzano oggetti, figure, elementi astratti in equilibrio dinamico attorno a uno o più centri è finalizzata alla identificazione del contenuto che, di volta in volta, il modello figurativo intende offrire. L’ampiezza degli esempi, il rigore delle argomentazioni, la ricognizione in un’area di studio scarsamente frequentata ma fondamentale, fanno di questo testo uno strumento essenziale per una più profonda comprensione delle opere d’arte, dei loro princìpi costitutivi e formali, della loro simbologia, dei loro significati.

Dettagli