Descrizione

Fin da quando i duchi di Savoia Emanuele Filiberto e Carlo Emanuele I intrapresero la costruzione della biblioteca di famiglia, numerosi esponenti del milieu culturale torinese, per i più vari motivi, misero insieme raccolte librarie talvolta di straordinaria rilevanza. Della maggior parte delle biblioteche poco si conosce perché il più delle volte andarono smembrate dopo la morte di chi le aveva costruite. Le vie che presero i libri furono molteplici e peraltro risulta complicato seguirne gli intricati percorsi. Questo volume si propone come attività di catalogazione dei fondi antichi delle biblioteche piemontesi, che ha interessato anche l’individuazione e la schedatura di note manoscritte, ex-libris, timbri, elementi di legatura per ricostruire virtualmente raccolte che il tempo ha disperso. Il risultato che qui si offre è in progress e non ha pretesa di esaustività; inoltre esso censisce solo raccolte per le quali si è con buona probabilità certi sulla titolarità del possessore.

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