Non più in commercio

Descrizione

L’evoluzione del gusto nell’Italia unita, quando gli artisti e gli intellettuali del Paese si volgono decisamente ad un intenso rapporto con la modernità. Dal momento della formazione di un grande Stato nazionale, le forze intellettuali italiane amplificano notevolmente i loro rapporti con l’Europa e col mondo, alla ricerca di una dialettica cosmopolita capace di inserire il nuovo Paese in un dialogo fortemente internazionale. Se nella prima metà del XIX secolo l’arte italiana vive un momento di centralità potremmo dire “passiva” rispetto all’Europa, se nel terzo quarto dell’Ottocento l’intellighenzia italiana si concentra sul problema dell’unificazione e su un dibattito che rimaneva dunque ancorato al senso della tradizione nazionale, è invece con la fine del secolo che l’Italia è pronta ad agire da protagonista in un coro europeo nel quale non è minore partecipante. Tale atteggiamento proseguirà fino alla seconda guerra mondiale, elaborando linguaggi stilistici perfettamente in sintonia con il contesto internazionale ma anche dotati di una forte e netta identità. Naturalmente questo fecondo ambiente creativo, nel quale si profila già un’idea italiana di design, genererà la stagione ulteriormente feconda degli anni Cinquanta e Sessanta e il primato italiano dell’ideazione “estetica” degli oggetti di produzione industriale.

Dettagli