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Descrizione

I tempi della cronaca non possono attendere i tempi della giustizia e l'audience va cavalcata quando i fatti criminosi sono ancora freschi, e misteriosi. Ma il diritto dei cittadini a essere informati si scontra prepotentemente con il diritto degli stessi cittadini a essere ritenuti innocenti fino alla sentenza e ad avere un processo equo, non inquinato dagli umori dell'opinione pubblica. Cataldo Calabretta, celebre avvocato noto alle platee televisive, in questo saggio riflette sugli effetti che la presenza invasiva e sistematica dei media può avere sull'imparzialità dei giudici e, in definitiva, sul principio di uguaglianza. Fornendo al lettore gli strumenti giuridici per comprendere i diritti in gioco, Calabretta indica i limiti cui dovrebbe attenersi un'informazione corretta, ma anche la deontologia cui dovrebbero rispondere i vari attori dei processi: avvocati, esperti e persino testimoni, indagati e parenti delle vittime.

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