Descrizione

Il volume chiarisce in modo esemplare i nessi tra ecologia ed economia, e lancia una sfida radicale al comune modo di condurre e pensare i nostri sistemi economici e finanziari. Il libro è diviso in due parti, la prima analizza l’attuale crisi ecologica e la mette in connessione con la crisi della politica e delle forme di democrazia tradizionale. Gli autori discutono qui di limiti alla crescita, con una prospettiva critica rispetto alle varie “decrescite”, e di strumenti di misurazione della ricchezza alternativi al Pil. Indagano poi sui rapporti tra benessere umano e possesso materiale, e procedono a una critica serrata sia del sistema finanziario, troppo focalizzato sul breve termine e incapace di assegnare il giusto valore alla natura, sia della green economy per come è stata fin qui presentata, che costituirebbe a loro dire solo un palliativo rispetto alla gravità dei problemi. Infine, delineano i contorni di un’economia chiusa, circolare, basata sul riutilizzo dei materiali e a rifiuti zero (o quasi), e suggeriscono quelli che potrebbero essere gli strumenti normativi e fiscali per crearla.

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