Descrizione

La casa isolata costituisce ancora oggi un campo di sperimentazione privilegiato per il progettista. Esistono ragioni storiche e urbanistiche che motivano la scelta. Per lo meno a partire dal Movimento Moderno, infatti, la casa isolata ha costituito un termine di riferimento ideale e teorematico attraverso il quale rifondare in termini assoluti il linguaggio architettonico, liberandolo da qualsiasi forma di condizionamento contestuale e adeguandolo a mutate condizioni socio-economico-produttive. In aggiunta, i modi attraverso i quali si è concretamente trasformata la città europea, a partire dal secondo dopoguerra, hanno incentivato un processo di progressiva polverizzazione del sistema della proprietà, che ha premiato l’edificio unifamiliare, contraddicendo le aspettative di una programmatica densificazione della città attraverso l’edificio a prevalente sviluppo verticale. Oggi l’edificio isolato si carica di ulteriori valenze e opportunità di sviluppo, per effetto della richiesta di una maggiore adattabilit à dei sistemi insediativi a scenari in continuo mutamento e di una più forte sostenibilità delle scelte localizzative, che in parte incentiva forme di forte integrazione con l’elemento naturale. Dal ridisegno e dalla rilettura di recenti e passati progetti sarà possibile confrontare, in un ambiente digitale 2D e 3D, le scelte architettoniche di: Eduardo Souto De Moura, Alberto Campo Baeza, Barbini da Silva, Stefano Baretti, Ben Van Berkel, Mario Botta, Guido Canali, Emilio Caravatti, Antonio Farina, Carlos Ferrater, Sean Godsell, Herzog e De Meuron, Vittorio Longheu, Glenn Murcutt, Shigeru Ban, Alvaro Siza, Tadao Ando, Toyo Ito e Werner Tscholl.

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