
I due nobili cugini. Testo inglese a fronte
di Shakespeare William, Vittorini D. (cur.) (Autori)
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Descrizione
Tragicommedia scritta a quattro mani con John Fletcher, I due nobili cugini (1613-14) rilancia il dramma storico all'antica ravvivandolo con elementi romanzeschi tipici del tardo Shakespeare. La favola classica, già nota al medioevo e trasformata da Chaucer nei Canterbury Tales in una storia di cavalleria, amicizia e amore cortese, ha per protagonisti i cugini Palamone e Arcite, eroici guerrieri tebani, amici inseparabili prima di diventare rivali in amore. Fatti prigionieri da Teseo, il duca di Atene, durante la sua spedizione contro Tebe, si innamorano della stessa donna e se la disputano in un torneo in armi chiamando in soccorso gli dei. Grazie al favore di Marte, che dà ad Arcite la vittoria delle armi, e di Venere, che assegna a Palamone la vittoria dell'amore, la contesa si chiude con il perdono e la riconciliazione tra i due amici. Ma senza lieto fine. «Mai la fortuna giocò partita più astuta: il vinto trionfa, il vincitore subisce il danno», commenta amaramente Teseo a proposito della sorte di Arcite, a cui sarà fatale dopo il duello una caduta da cavallo: agli uomini, trastullo degli dei, non è dato ribellarsi al destino ma solo accettarlo con dignità. Introduzione di Nemi D'Agostino.
Dettagli
Edizione: | 0 |
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Categoria: | classici |
Volumi: | 0 |
Pagine: | 0 |
Collana: | I grandi libri |
Data Pubblicazione: | 01-2020 |
Lingua: | Ita |
ISBN: | 9788811815730 |
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