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Descrizione
Nel 1935, quando ha già 54 anni e attraversa un periodo di crisi nella professione e nella vita privata, Picasso comincia a scrivere poesie, una passione alla quale si dedicherà, con alcune interruzioni, fino al 1959. Guidato da un istinto innato, maneggia la lingua con la stessa libertà inventiva con cui utilizza gli altri mezzi espressivi nel suo lavoro di artista. Ama i giochi di parole, gli inventari, le accumulazioni e le combinazioni. Alterna il francese allo spagnolo, liriche composte di getto a elaborate riscritture basate sulla ripresa e variazione di alcuni moduli fissi: una scrittura personalissima, vertiginosa, inafferrabile, a cui non sono estranee suggestioni colte, dal barocco spagnolo a Mallarmé, da Alfred Jarry al dadaismo e al surrealismo. Dietro il poeta si intravede in filigrana il pittore, con i numerosi riferimenti alla luce, alle ombre e soprattutto ai colori. Anche i temi che ricorrono sono gli stessi che popolano i dipinti: la Spagna, la corrida, le danze e i canti popolari; la guerra e la violenza della dittatura franchista; il cibo, l'amore, la morte. Arricchita dalle riproduzioni di alcune splendide pagine manoscritte, questa raccolta dei più significativi testi poetici in francese di un corpus che ne comprende oltre 350 documenta un aspetto ancora poco noto dell'opera di Picasso, contribuendo a far luce sul suo percorso creativo.
Dettagli
Edizione: | 0 |
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Categoria: | classici |
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Volumi: | 0 |
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Pagine: | 0 |
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Collana: | I grandi libri |
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Data Pubblicazione: | - |
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Lingua: | Ita |
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ISBN: | 9788811016885 |
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